LANGHE E ROERO
UN TERRITORIO DA GUSTARE
Vi invitiamo a lasciarvi rapire da una stradina secondaria, dall’insegna di un’osteria, dal profumo pungente del mosto che esce da una cantina, dal lontano apparire di un castello ed a lasciarvi sedurre dall’incredibile caleidoscopio di colori dei vigneti. Un percorso libero tra i sapori e le emozioni più seducenti di un territorio da visitare ma anche da “assaggiare”: cantine, aziende agricole, borghi e castelli, osterie e musei, uniti in un’offerta enogastronomica e culturale di qualità.
DEGUSTAZIONI
Il Museo dei Cavatappi di Barolo è a vostra disposizione per suggerirvi cantine da visitare nella zona, in modo da scoprire i grandi vini provenienti dalle vigne del Barolo, del Barbaresco e del Roero.
PASSEGGIATE
Scoprite le Langhe percorrendo i sentieri che portano a
contatto con i migliori Cru del Barolo.
Passeggiando nelle
vigne potrete osservare da vicino il lento procedere dalla gemma al grappolo e dal grappolo a un grande vino
SERVIZIO GUIDE TURISTICHE
Per singoli e per gruppi, vi consigliamo di contattare le guide turistiche ufficiali di Langhe e Roero, che con competenza e professionalità vi condurranno a conoscere i luoghi più interessanti, attraverso lo sguardo appassionato di chi vive ogni giorno questo territorio.
PAESAGGI
Lasciatevi cullare da un mare di colline. Tenete all’erta tutti i vostri sensi per non perdervi una sola emozione. Pervasi dai profumi della natura ascoltate il quieto svolgersi della vita tra i filari: è il cuore delle Langhe che pulsa tra cantine e vigneti.
Seguite il suo battito. Sarete condotti lungo strade vegliate da antichi castelli, sentieri che si perdono nei colori dei filari o sbucano tra borghi medievali e casolari solitari. Varcandone le soglie incontrerete il Re di queste terre: il Barolo, che scortato da Nebbiolo e Barbera, Dolcetto, Arneis e Moscato, vi svelerà i suoi segreti.
GASTRONOMIA
Vero paradiso del palato, le Langhe propongono ad ogni angolo prodotti d’eccellenza, protetti e garantiti da severi disciplinari che ne tutelano la qualità, la genuinità e la costanza nel tempo. Ma è soprattutto la passione dei gesti semplici e quotidiani delle cucine casalinghe a trasformare le ricette della tradizione in preziosi gioielli per gli amanti della buona cucina e della convivialità.
TARTUFO BIANCO D’ALBA
Protetto come ogni cosa preziosa dagli sguardi indiscreti, il tartufo sembra sfidarci nascondendosi in una terra generosa ma bizzarra e faticosa per i suoi improvvisi e ingannevoli dirupi. Questo fino alla stagione autunnale quando, come in una danza rituale, abili e silenziosi cercatori con i loro cani addestrati porteranno questo prezioso fungo alla ribalta delle aste internazionali. Forse in questa doppia anima, bucolica e mondana, ancestrale e raffinata, sta il segreto del fascino di questo tesoro di ineguagliabile valore per le colline delle Langhe. L’abbinamento perfetto del tartufo con i grandi vini e i piatti semplici e ricchi della cucina di Langa regala ogni anno piaceri unici e indimenticabili, che non potrete trovare in nessun’altra parte del mondo.
NOCCIOLA PIEMONTE I.G.P.
Questa nocciola di qualità superiore e’ un vero e proprio gioiello della tradizione piemontese. La sua qualita’ è dovuta soprattutto all’ambiente nel quale viene prodotta, infatti gode dei benefici dell’aria collinare e prealpina e, non meno importante, della crescita a cespuglio che permette una maggiore cura del prodotto. Queste particolarità fanno si che tutte le proprieta’ organolettiche siano mantenute integre e garantiscano al consumatore un prodotto unico, esaltato dall’abbinamento con vini bianchi dolci. Il frutto e’ anche un ingrediente base del tipico Torrone prodotto sin dai tempi più antichi.
VINO
Barolo: Re dei Vini vino da Re! Alla Marchesa di Barolo è legato l’aneddoto che spiega come la fama del vino sia giunta sino a Casa reale: Re Carlo Alberto avrebbe chiesto alla Marchesa di Barolo Juliette Colbert perché “non gli avesse mai fatto gustare quel suo famoso vino del quale tanto aveva sentito parlare”. “Presto, molto presto” rispose Juliette. Qualche giorno dopo i torinesi videro sfilare per le vie delle città una fila di carri diretti a Palazzo Reale, ciascuno con la sua botte di vino. Forse il primo esempio di evento pubblicitario del vino barolo. I carri e le relative carrà erano 325, uno per ogni giorno dell’anno, tranne i 40 giorni di Quaresima. Questo vino piacque moltissimo al Re, tanto che ne divenne anch’egli produttore nelle sue terre di Verduno, dirette dal generale Staglieno, già impiegato presso il Cavour. La frequentazione della corte dei marchesi Falletti e la loro amicizia con le famiglie più nobili fu di enorme giovamento anche al vino che veniva prodotto sulle loro terre di Barolo.